Il Cenacolo del Ghirlandaio, nel chiostro della chiesa di Ognissanti è del 1480. Soffermarsi e interpretare le “espressioni” degli apostoli è divertente. I particolari attraggono sempre la mia attenzione, come i bicchieri e le bottiglie di vetro trasparente, o il coltello, e i numerosi piedi.
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Il Cenacolo di Ognissanti è molto diverso da quello in San Marco del 1486 (wikipedia). Quest’ultimo ha una atmosfera più religiosa e “santificata”, mentre il cenacolo di Ognissanti è più “umano”. Entrambi però hanno la stessa struttura, la stessa disposizione degli apostoli e le stesse finestre in alto che mostrano un giardino sullo sfondo. Il giardino dipinto in Ognissanti mi piace di più perché ha gli alberi da frutta e gli uccelli “volano via” in direzione opposta.
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I due ritratti (ai lati) sono uno di fronte all’altro nella chiesa di Ognissanti a Firenze. San Gerolamo è stato dipinto dal Ghirlandaio (Domenico Bigordi 1449-1494) e Sant’Agostino dal Botticelli nel 1480. Oltre alla posa e all’espressione dei volti (uno riflessivo, l’altro ispirato e serissimo) è interessante notare gli oggetti e confrontarli. Alcuni sono comuni ad entrambi: il foglio, la penna, i libri. Ma San Gerolamo è più “attrezzato” di oggetti d’uso quotidiano: gli occhiali, la forbice, la candela, il rosario, il righello e altri su cui non azzardo ipotesi. Molto bella la tovaglia decorata. Sant’Agostino, invece, è immerso in un’atmosfera astratta: un libro di geometria, l’astrolabio, la mitra e altri simboli. Da notare che molti di questi oggetti non erano neppure stati immaginati ai tempi di San Gerolamo (347 – 420) e di Sant’Agostino (354 – 430).