Sono centinaia di migliaia le immagini della Madonna con bambino, almeno una in ogni chiesa e cappella. Sono testimonianze di una devozione che porta diritto all’origine della religione cristiana. La madre di Cristo. Salita in cielo. Chissà con quante implicazioni teologiche!
Sono centinaia di migliaia le immagini della Madonna con bambino, almeno una in ogni chiesa e cappella. Sono testimonianze di una devozione che porta diritto all’origine della religione cristiana. La madre di Cristo. Salita in cielo. Chissà con quante implicazioni teologiche!
In ognuna di queste immagini della Madonna con bambino si può però andare oltre i significati religiosi e i simboli sacri che rimandano alla tradizione cristiana, e leggervi invece le emozioni che quei volti ricordano. La relazione attraverso gli sguardi di madre e figlio; l’espressione degli occhi e delle sopracciglia; la forma delle labbra; il colore dei capelli; la posizione delle mani. Sono tante e diverse sfumature nei ritratti dipinti da artisti e artigiani di ogni epoca.
Tante ma non così diverse, perché mettendo a confronto le immagini si notano particolari che si ripetono o si contrappongono. Molti artisti si ispirano a opere precedenti: imitano, interpretano, copiano, si adeguano. Nei loro dipinti vi sono segni ed emozioni che si ripetono, mentre idee e convinzioni si diffondono.
Provo, senza sapere dove finisco, a definire qualche elemento isolando un particolare. E comincio con cautela dal viso della Madonna, dal suo sguardo: dov’è rivolto?
Tre possibilità: a – guarda il bambino; b – ti guarda negli occhi; c – è rivolto altrove.
Affronto i dettagli. Le palpebre sono un po’ aperte o sollevate, le sopracciglia sono sottili, la testa è inclinata, le gote sono rosa, i capelli sono nascosti, le labbra sono chiuse, mai un sorriso.